Emozioni d'Italia Web Radio

martedì 10 settembre 2013

S.Candido e l'incanto delle Dolomiti

testo e foto by Everett

       C'è un luogo in Italia, dove le montagne incontrano il cielo, un luogo puntellato da foreste, vallate incantate e laghi alpini dai colori fantasmagorici. Dove la lingua parlata è sia l'italiano che il tedesco e questa contaminazione ha portato ad unire assieme in modo mirabile il calore e la simpatia degli italiani con l'organizzazione e la tradizionale efficienza tedesca. Dove la cucina ha saputo creare una mirabile fusion alto-atesina tra i gusti e le tradizioni dei due paesi confinanti di Italia ed Austria

Laghi e foreste dal color smeraldo sono il paesaggio della Val Pusteria e delle sue tributaria
che qui fondono con sapienza le rispettive tradizioni gastronomiche nei gustosi piatti del territorio. Un luogo dove ogni albergo è attrezzato ed offre ai propri clienti esclusivi pacchetti relax, bagni di fieno, hammam profumati all'eucalipto, piscine calde ed accoglienti ed una pista ciclabile che arriva fino a Lienz in Austria ed offre la possibilità di ritornare in Italia con la bicicletta a seguito sul treno

Dove d'inverno si scia sulle meravigliose piste delle Val Pusteria e si fa fondo anche in quelle della vicina Val Carbonin in direzione di Cortina d'Ampezzo, mentre d'estate c'è l'imbarazzo della scelta tra le camminate, le escursioni e le ascese in montagna, il Nordic Walking oppure le pedalate in mountain bike o le mille altre attività possibili all'aria aperta, come il rafting ed il kayaking.

La Val Pusteria offre molte possibilità di praticare sport outdoor, come il rafting


    Questo luogo magico è S.Candido / Innichen, la perla della Val Pusteria. Un luogo lontano dalle grandi città, ma vicino, immensamente vicino, al vissuto emozionale che ognuno di noi, particolarmente per quelli che amano la montagna nella sua accezione più vera e pura. Circondata da cime importanti e bellissime, sovrastata dal gruppo dolomitico dei Baranci, questo paese dell'Alto Adige, situato nell'Alta Val Pusteria, è incastonato tra pascoli verdi e profumati, prati e fitti boschi di abeti rossi che risalgono le pendici della vallata. Esplorate la zona lungo la strada alta che regala, tra paesaggi che variano ad ogni curva, la visione più vera del territorio pusterese. Qui potete vedere molti masi di alta quota (molti dei quali offrono ospitalità al turista) e che tramandano la tradizione contadina del maso chiuso; quest'ultimo è un particolare istituto giuridico che ha consentito di preservare in queste area l'indivisibilità della proprietà agricola - Il Maso chiuso (in tedesco Geschlossenner Hof) è sostanzialmente una azienda agricola che è comprensiva dell'abitazione del titolare e comprende tutti i terreni (forestali o agricoli) e tutte i fabbricati di pertinenza del maso. In particolare tra le regole dell'istituto del maso chiuso, che risale al Medioevo, c'è un aspetto fondamentale, legato agli aspetti di diritto ereditario.
L'Acquafun è un grande parco acquatico nel centro di S.Candido
Infatti il maso viene ereditato come indiviso dal primogenito maschio mentre i figli minori possono optare o per un indennizzo economico oppure continuare a vivere assieme al fratello maggiore come servi agricoli. Per quanto possa sembrare non equo per la maggior parte dell'opinione comune, questo istituto ha permesso la continuazione delle attività tradizionali agricole (taglio del fieno ed allevamento del bestiame, produzione di latte e prodotti caseari, insaccati ed altri) e forestali (taglio del legno in primis ma anche la manutenzione del bosco e delle strade forestali) che hanno consentito a questo lembo d'Italia di mantenere assieme territorio e persone e di creare i presupposti per una gestione attenta e lungimirante delle risorse che è un benchmark a livello europeo. 
Le tappe della splendida ciclabile di 44 km che collega San Candido a Lienz, in Austria
P
otete arrivarci dalla Strada Statale della Val Pusteria che corre nel fondovalle, ma per gustare tutto il profumo del fieno d'estate e della neve candida d'inverno vi consigliamo la strada alta che corre a mezza costa sul lato opposto a quello del gruppo dei Baranci.
 Ma torniamo a S.Candido dove ci aspetta un tuffo all'Acquafun, una bellissima struttura che unisce piscina, ristorante ed uno spettacolare centro benessere (con sauna finlandese, biosauna, bagno turco, bagno aromatico alle erbe, jacuzzi, sauna ad infrarossi, percorso kneipp, zona relax). Vale la visita anche solo per la spettacolare terrazza panoramica che al secondo piano della struttura immerge il turista nella visione ipnotica delle Dolomiti. Al piano terra invece il "parco acquatico" offre piscine per grandi e per bambini, giochi d'acqua, torrenti artificiali, un toboga e diverse aree divertimento, mentre il ristorante al primo piano ha due temperature (più calda per i bagnanti della piscina e più fresca per chi ci accede dall'esterno).
Una splendida fioritura estiva in Val Pusteria

    Il centro di S.Candido è un po' l'ideale emozionale dell'Alto Adige - un paese perfetto e pulito, amato dai suoi abitanti e rispettato dai turisti dove è piacevole perdersi tra i negozi, i caffè ed i ristorantini, uno dei quali è ospitato in un piccolo ex-teatro nel corso principale della cittadina. La Collegiata, in stile barocco e la Chiesa del Convento dei Francescani meritano ambedue una visita.
    S.Candido in estate ospita numerosi eventi, il più importante dei quali è l'International Choir Festival che si svolge l'ultima settimana di giugno in questa ed in altre località vicine dell'Alta Pusteria.  Ai concerti che si svolgono al chiuso, programmati in teatri, sale e chiese delle principali cittadine della valle, si affiancano suggestive esibizioni all’aperto presso laghi, castelli medioevali e rifugi alpini nel cuore delle Dolomiti.
L'International Choir Festival attira ogni giugno centinaia di appassionati
La partecipazione in questi 5 giorni è davvero massiccia: dalla nascita (1998) del Festival 900 cori (molti dei quali nel tradizionale costume dei loro paesi) in rappresentanza di circa 40 paesi e con un totale di 40.000 coristi hanno partecipato a questo suggestivo evento.

COME ARRIVARE
S.Candido / Innichen, si trova in provincia di Bolzano, nell'alta Val Pusteria ed è raggiungibile dall'Autostrada del Brennero A22/E45 all'uscita Bressanone / Val Pusteria (Brixen / Pustertal) e poi la SS49/E66 della Val Pusteria per 60Km sino a S.Candido.

EMOZIONI DA NON PERDERE
San Candido all'imbrunire quando si accendono le luci del paese - La Collegiata di San Candido - L'Acquafun - La strada alta della Val Pusteria in mezzo ai masi - Le stazioni sciistiche ed il rifugio dei Baranci e di Monte Elmo -
Le cime delle Dolomiti, patrimonio mondiale dell'umanità per l'Unesco
La ciclabile da S.Candido fino a Lienz, in Austria (con sosta alla Loacker ad Heinfels ed alle cascate Galitzenklamm). L'enrosadira, il particolare fenomeno che è possibile vedere soprattutto nelle albe e nei tramonti in estate, quando sembra che le cime delle montagne si tingano letteralmente di rosso. I gustosi Strauben, i dolci fritti della tradizione pusterese. Il concerto finale di tutti i cori nella piazza di S.Candido a conclusione dell'International Choir Festival.
Il lago di Dobbiaco, a pochi chilometri da S.Candido


LA CUCINA DELLA VAL PUSTERIA
La cucina nell'Alta Val Pusteria è ricca di sapori ed offre i tipici piatti tirolesi, come i diversi tipi di canederli o knodeln, gli Spatzle o gnocchetti tirolesi, nelle due varianti bianchi o verdi con un impasto di spinaci, i ravioli pusteresi (schlutzkrapfen) preparati con un impasto a base di farina di segale e ripieni di formaggio grigio, la zuppa d’orzo ed inoltre i dolci tipici come gli „Strauben”,serviti di solito con panna fresca e frutti di bosco tiepidi, i “Buchteln”, le frittelle di mele e il famoso strudel di mele - vere delizie per il palato ! Da non perdere la tipica “merenda contadina”, da gustare a metà pomeriggio e che prevede diversi tipi di pane, speck tirolese (a S.Candido ha sede la storica azienda Senfter), “Kaminwurzen” (salsicce affumicate) e un buon bicchiere di vino rosso.

sabato 7 settembre 2013

Siena, aspettando il Palio

testo e foto by Everett


   Cavalli, fantini, una corsa che affonda le proprie radici nella storia, contrade e contradaioli, competizione, Siena, Piazza del Campo, alfieri e sbandieratori; tutti questi sono sostantivi che raccontano di una corsa che coinvolge la splendida città toscana e rappresenta un evento emozionante e coinvolgente come poche altre cose al mondo. Il Palio è competizione, è corsa, ma anche alleanze ai canapi di partenza, accordi segreti, inimicizie tra contrade, volontà di riscatto per chi ha perso le edizioni precedenti. Nei giorni antecedenti al Palio nella città è tutta una preparazione: prove, cene in piazza e nelle sedi delle Contrade e stendardi che vengono fissati a tutti gli angoli delle strade a identificare i territori di appartenenza dei contradaioli.
Il Palio resta l'evento principale delle pur numerose attività che in specifico ogni contrada organizza; e non va visto semplicemente come una corsa che si svolge due volte all'anno (anche se Palii straordinari possono venire indetti in particolari ricorrenze ed avvenimenti, come si fece in passato per festeggiare lo sbarco dell'uomo sulla Luna) ma come un evento che dura praticamente tutto l'anno ed in cui la festa vera e propria si snoda in quattro giorni intensi, ricchi di diversi appuntamenti. Ed è stata per me davvero una emozione partecipare alla preparazione di questo evento, con l'aiuto di Alessio, un vero appassionato e conoscitore di questa corsa e di tutte le sue meravigliose usanze. La preparazione al Palio inizia addirittura in inverno, con le dirigenze che iniziano a contattare i proprietari dei cavalli e chi dovrà montarli al Palio, quindi i fantini. Poi in primavera sia attraverso le corse di prova e di addestramento organizzate dal Comune di Siena, che attraverso la cosiddetta "provincia" (i Palii minori) viene completata la preparazione dei cavalli.
Cavallo e fantino della Chiocciola nell'anello di Piazza del Campo, seguiti dai contradaioli.
Con l'estrazione a sorte delle 3 contrade che affiancheranno le sette che corrono di diritto (n.b.: il palio non coinvolge tutte le 17 contrade di Siena, ma sono solamente 10 quelle che concorrono al Palio) si comincia a discutere dell'ingaggio dei fantini e dei"partiti" cioè i patti e le alleanze segrete per la vittoria, mentre il cavallo che toccherà ad ogni contrada che corre il Palio viene estratto a sorte e quindi rimane fino al momento dell'abbinamento una vera misteriosa incognita. Circa una settimana prima del Palio viene poi presentato ilDrappellone che il Comune ha commissionato ad un artista locale (nel caso del Palio di luglio) o di fama internazionale (nel caso del Palio di agosto o di uno straordinario). Sempre in queste ore vengono effettuate tutte le visite preliminari dei cavalli che si intende presentare alla corsa. In Piazza del Campo, l'anello della corsa viene delimitato da staccionate e la pista ricoperta da una miscela di tufo, argilla e sabbia - nei giorni precedenti si corrono in tutto sei prove fino alla prova generale del giorno antecedente il Palio. Oltre a tarare l'organizzazione dell'evento, che viene seguito con passione e vicinanza dagli abitanti delle contrade, i fantini hanno la possibilità di conoscere meglio il comportamento del cavallo che monteranno e di farlo abituare alla competizione, alla calca, alle urla, ai rumori tipici propri della corsa. Cavallo e fantino arrivano in Piazza del Campo direttamente dalle contrade; davanti i due personaggi principali della corsa (cavallo e fantino), seguiti dalla dirigenza della Contrada e dalla folla dei contradaioli - anche questo un rito che va visto e apprezzato, lungo gli stretti vicoli che portano alla Piazza.
Il Palio: tensione e trepidazione, in attesa della vera e propria corsa
La vittoria al Palio spetta alla contrada il cui cavallo (con o senza fantino) che per primo abbia compiuto tre giri dell' anello di Piazza del Campo in senso orario, ma a condizione che questo porti sulla fronte laspennacchiera, cioè la coccarda con i colori della Contrada per la quale sta correndo, in modo che sia chiaramente attribuibile la paternità della vittoria. La partenza, o "mossa", si trova all'altezza del vicolo della Costarella dei Barbieri. La linea d'arrivo, segnalata da un bandierino, è nella stessa zona, pur non coincidendo esattamente con la linea di partenza. Il premio per la Contrada è il Palio (chiamato anche drappellone, o cencio, in sostanza si tratta di uno stendardo rettangolare di seta dipinto a mano.
La folla riempie Piazza del Campo fin sopra le tribune ed i balconi dei palazzi

Il Palio, per le sue regole interne, può prendere il via solo quando i primi nove cavalli risultano allineati di fronte ai canapi di partenza (due grosse funi che delimitano l'area in cui di trovano i cavalli alla partenza): solo a quel punto la contrada di "rincorsa" (che spetta di diritto al fantino che cavalca l'ultimo cavallo estratto) potrà entrare tra i canapi già al galoppo passando nello spazio fra il "verrocchino" (l'argano che tende i canapi) ed il lato esterno della pista, e dare così il via alla corsa. Per cui chi decide effettivamente il momento di inizio della corsa non è il mossiere ma il fantino del cavallo di rincorsa. Mentre la capacità del mossiere (vero arbitro del Palio) sta nel riuscire a percepire per tempo l'azione della rincorsa e sganciare con un pedale il canape anteriore posto davanti alla linea degli altri nove cavalli con il giusto tempismo, ovvero non troppo presto (svantaggiando il cavallo di rincorsa) né troppo tardi (svantaggiando i cavalli in linea rispetto a quello di rincorsa).
I cavalli ed i fantini giungono a Piazza del Campo dalle Contrade circostanti lungo i vicoli di Siena
Ovviamente la mossa si può ripetere più volte e spesso questa fase molto importante della corsa è oggetto di ampia discussione tra le contrade - è infatti indubbio che nel Palio di Siena il cavallo che riesce a prendere la prima posizione ha migliori possibilità di vittoria finale rispetto agli avversari.
Strategie, veti incrociati, tentativi di raggiungere accordi rendano le fasi della iniziali mossa assolutamente incomprensibili ai profani del Palio tanto che succede raramente che la partenza avvenga nel giro di pochi minuti. Ogni fantino sa che deve cercare non solo le migliori condizioni per una buona partenza del proprio cavallo ma anche cercare le condizioni sfavorevoli per le contrade rivali. Pertanto una delle preoccupazioni della rincorsa è quella di partire nel momento in cui le contrade rivali sono nelle condizioni peggiori al canape.
L'attesa nella Piazza del Campo con i piccoli sulle spalle dei genitori
Inoltre i momenti prima della partenza sono quelli in cui i fantini possono chiedere e cercare collaborazioni o aiuti ad altri fantini; di conseguenza queste operazioni di partenza a volte risultano molto lunghe e si possono protrarre anche fino al calare della sera. Se la mossa si protrae a lungo e la visibilità diminuisce eccessivamente, il Palio può essere rinviato al giorno successivo. L'imprevedibilità di questo evento fa sì che l'attesa a Piazza del Campo non sia mai esattamente prevedibile a priori.
Siena vive le giornate del Palio con una febbre che a volte è difficilmente percepibile dai non senesi - il turista difficilmente capisce in pieno questo evento che viene vissuto dalla città molto più che un vero e proprio derby calcistico - La Contrada per il senese è tutto - è ritrovo, dopolavoro, cene con amici ma anche luogo di socializzazione, di aiuto e di assistenza, di aggregazione.
La sera precedente il Palio, grandi feste vengono organizzate in Contrada
Per questo la sera precedente il Palio, Siena si veste a festa con i colori delle contrade; mentre nel pomeriggio alcune strade della città vengono chiuse, si apparecchia all'aperto in attesa di festeggiare con una abbondante cena ciò che si augura di dover festeggiare la giornata seguente (cioè la vittoria al Palio) - si può liberamente partecipare ad una di queste cene, pagando la relativa quota, ed è un evento da vedere e da gustare per coglierne tutta l'emozione. Illuminate dalle lampade che vengono appositamente montate nei giorni precedenti a cura della contrade, Siena, nella sera precedente il Palio, vi si mostra come una città dove ogni quartiere fa festa, con le strade avvolte dai fumi blu che salgono dai barbecue, e inondata dai profumi delle grigliate di carne e dai vapori dei giganteschi pentoloni in cui viene cotta la pasta che verrà offerta ai contradaioli.
Il Palio: un evento che coinvolge ad ogni edizione grandi e piccoli di tutte le nazioni
Questa è davvero una festa per tutti, perché ognuno ha in cuore la speranza e vive l'attesa pregustando la gioia di vincere il Palio il giorno seguente. L'indomani sarà un altro giorno, con una sola contrada in festa e tutti gli altri a rimuginare in silenzio la sconfitta... in attesa del prossimo Palio, ovviamente... e questo in sostanza, è un po' come la nostra vita, come il nostro perenne "Waiting for Godot".

NB: alcune informazioni storiche e di costume sul Palio sono state estratte da Wikipedia

Le diverse Contrade sono riconoscibili dai colori dei finimenti e dall'abbigliamento del fantino

sabato 20 luglio 2013

Sardegna - Chia, l'incanto del Sud

testo e foto by Everett


   Ci sono pochi luoghi di mare dalla bellezza più pura e naturale - e se nei vostri sogni c'è una lunga spiaggia con le trasparenze ed i colori dei Caraibi, circondata da lagune protette ricche di avifauna e di dune incontaminate allora in Sardegna, nel suo angolo Sud-Occidentale, non distante da Cagliari, il capoluogo della più bella isola italiana, la zona di Chia offre tutto quello che potete desiderare e vi darà le emozioni che il mare nella sua accezione totale può dare. Non essendoci un vero e proprio insediamento, a differenza di molte località costiere italiane, il Mediterraneo nella sua bellezza più totale è il vero protagonista e primo attore di Chia -questa frazione del comune di Domus de Maria si anima solo d'estate ed è diventata una ricercata meta balneare - e comunque, anche nei week-end di luglio ed agosto quando ovviamente le spiagge più belle vengono prese d'assalto, i 6 Km di litorale consentono una fruizione sempre godibile.  Se poi volete uscire dai territori battuti e siete in cerca di itinerari e  trekking sia marini che e montani la zona costiera tra Capo Spartivento, capo Malfatano, Teulada, fino a spingersi più a Nord fino al meraviglioso arenile di Porto Pino, già nel territorio di Iglesias offre ulteriori possibilità di straordinarie emozioni.
Le straordinarie trasparenze del mare a Chia: a sinistra in alto la Torre di Chia ed a destra l'isolotto di Su Giudeu
   Ma veniamo a descrivere più da vicino la zona di Chia, che è in sostanza una serie di spiagge in sequenza che iniziano ad est nella Torre di Chia e si spingono ad Ovest fino alla nascosta perla di Cala Cipolla. La tutela ferrea a cui è sottoposto il litorale ha consentito di mantenere ancora intatte le caratteristiche peculiari e originarie della zona, con la costa che degrada nelle dune e negli gli stagni retrodunali e la meravigliosa macchia mediterranea che si arrampica su fino a Capo Spartivento ad Ovest e sopra la Torre di Chia in direzione di Pula. Sono ben 7 le diverse spiagge ed approdi che si possono visitare nel litorale di Chia; da est verso Ovest quindi troverete in successione: 
Isula Manna, una lingua di sabbia che collega il mare all'omonima isola, che si raggiunge con difficoltà a piedi partendo dalla fine del porticciolo o dalla lottizzazione s'Isca. Luogo molto selvaggio e bello consigliato ai trekker.   
Il porticciolo, che ha sabbia grossa con fondali subito profondi,caratteristico per la sua forma tondeggiante, che si raggiunge a piedi a 200 metri dal parcheggio.
La colonia, sabbia fine si estende dal promontorio della torre per circa 1 km verso monte Cogoni (baia Chia). Si raggiunge facilmente e dispone di un parcheggio a ridosso della spiaggia. Ha piccole dune con lo stagno nella parte a ovest. Nei pressi si apre lo scenario dei più importanti scavi archeologici dell'antica Bithia.

Dune di sabbia fine e dorata, nell'immediato retroterra del litorale di Chia

Spiaggia del Morto:  è una caletta stupenda, racchiusa tra rocce di granito rosa con sabbia fine, color oro. Nell'entroterra si trovano secolari ginepri, piante di lentischio, cespugli di cisto e mirto e pini mediterranei che fanno da corona alla piccola spiaggia. Raggiungibile solo a piedi seguendo il sentiero che circonda monte Cogoni.
Campana, sabbia fine dorata, si trova ad un centinaio di metri dalla spiaggia del Morto. Caratteristica per le sue dune di sabbia e la presenza anche qui della macchia mediterranea, si raggiunge seguendo la segnaletica per Spartivento. E' ben servita da comodi parcheggi nella zona.
L'ampio litorale di Su Giudeu, il più bello e profondo di tutta la zona di Chia, si presta a diversi sport ed attività.
Su Giudeu, con la sua sabbia fine dorata, è la più bella e grande spiaggia di tutta la costa sud-ovest della Sardegna, prende il nome dalla sua antistante isoletta. Non esistono aggettivi per descrivere il suo splendore e non a caso è stata diverse volte scelta come set per diversi film e spot pubblicitari di successo. Le grandi dune di sabbia riparano l'insenatura  dai venti di maestrale e lungo la spiaggia si trovano stabilimenti balneari attrezzati (la doccia però è vietata su tutto il litorale di Chia per preservare la purezza cristallina delle acque). Retrostante la spiaggia è presente uno stagno che durante l'estate accoglie solitamente una variopinta avifauna locale e dove si può trovare anche il fenicottero rosa. Si raggiunge seguendo la segnaletica per Spartivento. Sono presenti ampi parcheggi lungo la strada e dai parcheggi passerelle attrezzate consentono di raggiungere il litorale.
Cala Cipolla, piccola insenatura con sabbia fine e chiara, con un mare turchese in una baia piccola ma molto bella, orlata di pini e ginepri. Si raggiunge solo a piedi, una volta lasciata la macchina al parcheggio in 5 minuti si arriva alla spiaggia dal sentiero che porta a Capo Spartivento. Più esposta ai venti di maestrale ha stupende variazioni di turchese e di azzurro - raccomandata per chi è in cerca di nuove emozioni.
Cala Cipolla, dal sentiero per Capo Spartivento

COME ARRIVARE
Chia si trova a circa 45 Km da Cagliari, e si raggiunge seguendo le indicazioni per Sarroch / Pula e successivamente per Teulada. Un bivio sulla sinistra, molto ben segnalato dal cartello turistico, consente di raggiungere la località.
LA SPIAGGIA PIU' BELLA
Senza dubbio Su Giudeu raggiungibile sia dal parcheggio Su Giudeu che dal parcheggio del'Hotel Acquadulci e volendo anche dal parcheggio Campana nella area attrezzata per Camper.
Bagni attrezzati e spiaggia libera sono disponibili sul litorale.
Una bella escursione si può fare dalla spiaggia di Su Giudeo lungo la sterrata sino a Capo Spartivento (circa 45 minuti a piedi, andata e ritorno)
LA CUCINA SARDA
Ricca di prelibatezze, offre generosi primi come i malloreddus alla campidanese con ragù di salsiccia, i ravioli sardi, la fregula, simile al cous-cous, che viene spesso servita con la bottarga di muggine. il "porceddu a su schironi", la carne di pecora alla brace e cucinata in diverse varianti, il pesce cucinato alla griglia o in tantissime diverse preparazioni, i liquori come il mirto ed il fileferru (grappa della Sardegna). Tra i dolci le famosissime seadas al miele ed i sospiri preparati con pasta di mandorle.

Lo splendido lungomare di Chia a Su Giudeu, in direzione di Cala Cipolla

Una corsa in direzione della spiaggia di Campana


Una veduta della spiaggia e dell'isolotto di Su Giudeu dalle colline retrostanti

Chia - un connubio perfetto tra mare e natura






giovedì 18 luglio 2013

Toscana - Val d'Orcia - Il Rinascimento dello Spirito

testo e foto by Everett
   
  Immaginatevi il più bel paesaggio toscano, quello classico delle cartoline illustrate e dei calendari d'Italia. Immaginatevi ora colline pettinate dal vento, campi di grano da pubblicità televisiva, filari di viti allineati come in un pettine ed ornati di rose sulla testata.
  Immaginatevi poi antiche pievi e monasteri incastonati in questa meraviglia, borghi medioevali che conservano tutta la loro bellezza originaria, le grandiose opere d'arte del gotico senese, le straordinarie cromie delle pale d'altare e degli angeli in fondo oro. Immaginatevi infine una cucina generosa e saporita, annaffiata da grandissimi vini, famosi ed esportati in tutto il mondo, e gente tenace, attaccata alle tradizioni della sua terra e fiera di appartenervici.
Lo straordinario paesaggio naturalistico della Val d'Orcia è protetto dall'UNESCO dal 2004

    Tutto questo è la Val d'Orcia, l'angolo forse più bello e suggestivo di tutta la Toscana, incastonata a sud della Provincia di Siena, tra i contrafforti del Monte Amiata e l'Umbria ed attraversata dal fiume omonimo che le dà il nome. Fanno parte della Val d'Orcia i comuni di Montalcino, Pienza, Radicofani, Castiglion d'Orcia e San Quirico d'Orcia, nella provincia di Siena, oltre ad una piccola parte compresa nella provincia di Grosseto (le frazioni di Montegiovi e Montenero d'Orcia nel territorio di Casteldelpiano). Da una decina di anni la Val d'Orcia è stata dichiarata patrimonio mondiale dell'umanità da parte dell'UNESCO e pertanto è soggetta ad una rigida disciplina urbanistica che tende a preservare e valorizzare la straordinaria tipicità di questo luogo. Le 4 stagioni con i loro differenti colori sono tutte ideali per una visita: la primavera è una vera esplosione di fiori e di colori, l'estate regala l'emozione dei campi di grano che biondeggiano al vento, l'autunno porta il profumo dei vicini boschi dell'Amiata ed i contrasti e la bellezza dei campi arati con le loro mille sfumature di ocra e di "terre di Siena", l'inverno può dare dopo una nevicata la incredibile suggestione dei borghi medioevali innevati.
   I cipressi formano filari, spesso in prossimità dei casali e sui poggi e gruppi, come quello famoso nei pressi di Torrenieri sulla Statale Cassia (vedi foto) ed accompagnano idealmente il turista alle emozioni più belle del meraviglioso ed inimitabile paesaggio toscano.
Questo famoso gruppo di cipressi si può fotografare dalla Cassia, nei pressi di Torrenieri
Perdetevi allora sulle strada sterrate che da Pienza scendono giù sino alla Cassia, oppure girovagate nei dintorni di Monticchiello o ancora seguite sempre dalla Cassia il bivio per Seggiano e Rocca d'Orcia per godere l'emozione del panorama a 360° della intera vallata. E se siete uno dei fortunati possessori degli antichi casali sui poggi (i più belli e caratteristici sono ormai stati tutti acquistati da italiani, tedeschi, inglesi, americani) potrete godere di questo paradiso 365 giorni l'anno. La Val d'Orcia è un posto per grandi meditazioni e grandi emozioni - è per questo che diversi monaci buddisti l'hanno eletta come seconda patria. Se non ci credete visitate il centro Merigar West di Arcidosso, appena oltre il confine grossetano della Val d'Orcia e partecipate alle mille iniziative del Centro, alcune delle quali sono aperte al pubblico. Oltre alla parte più strettamente naturalistica diversi centri valgono una sosta ed una visita; uno dei centri più attivi è Bagno Vignoni, piccolo ed affermato centro termale - dalla storica sorgente termale parte un ruscello (detto "gorello") aperto al pubblico che termina in una cascata di acqua termale che sfocia nel fiume sottostante.
Colori ed emozioni tra Pienza e Bagno Vignoni
Bagno Vignoni ha anche una piscina attrezzata ed un centro termale che offrono tutti i servizi oltre ad essere sede del prestigioso e rinomato Adler Thermae Resort. Camminare tra il piccolo borgo, fermarsi tra i ristoranti ed i negozi è una esperienza che regala davvero delle magiche emozioni. Il borgo principale della Val d'Orcia è Pienza, che domina la parte centrale della Val d'Orcia: il Duomo, il Palazzo Piccolomini ed il Palazzo Comunale sono i suoi monumenti più famosi e da Pienza si gode uno splendido panorama sulla valle sottostante e sulla vicina Monticchiello, un piccolo gioiello medioevale che vale davvero la visita. Il centro storico di Pienza è un gioiello del Rinascimento che fa di questa piccola cittadina una vera e propria "citta ideale" per il suo bellissimo design urbanistico.
Un casale sul poggio immerso nella fioritura primaverile - un "must" del paesaggio toscano



VAL D'ORCIA
Come si raggiunge: Dalla SS2 Cassia da Siena in direzione di Roma, oppure dall'uscita autostradale A1 di Chiusi, proseguendo in direzione Pienza.
Da non perdere: Pienza, Monticchiello, Bagno Vignoni, Rocca d'Orcia, Montalcino, i paesaggi e gli antichi casali.
Da assaggiare: il formaggio pecorino di Pienza, il prosciutto di Cinta Senese, i pici (o strozzapreti), i cantuccini con il Vin Santo, le salsicce toscane, il pane toscano (non salato), i crostini con la milza, l'olio extravergine di oliva monocultivar di olivastra seggianese.
Da degustare: i grandi vini toscani come il Brunello di Montalcino ed il Rosso di Montalcino, il Nobile di Montepulciano e tutti gli altri grandi calici toscani. Castello Banfi, immerso nella quiete dei filari di brunello, nei pressi di S.Angelo Scalo (Grosseto), offre la possibilità di assaggiare i grandi vini toscani e di visitare il Castello e le Cantine, oltre che ospitare un ristorante aperto al pubblico.










   



lunedì 15 luglio 2013

Benvenuti su Emozioni d'Italia





Emozioni d'Italia

      Il viaggio visto come un grande Percorso Emozionale - luoghi inconsueti e paesaggi da sogno del "Bel Paese" con la testimonianza diretta dalla penna degli autori e dai loro scatti.     
    Un viaggio fatto per raccogliere la bellezza del paesaggio Italiano, per documentare le sue infinite ricchezze artistiche, culturali ed umane, per celebrare la bellezza di antichi borghi medioevali, delle coste bagnate dal Mediterraneo, delle montagne che la cingono a Nord e degli Appennini che l'attraversano tutta. Ed anche  idee per un viaggio o per una week-end fuori porta, e per assaporare l'emozione artistica, storica e culturale di questo ricchissimo paese. 
     
      Un viaggio per iniziati e per chi vuole iniziare, non da turista, ma da Viaggiatore Emozionale, ed un viaggio per tornare a casa con molti più rimorsi e tante più emozioni di quando si era partiti. Contenuti originali, foto esclusive, luoghi imperdibili oppure visti sotto una luce diversa, questa è la linea editoriale di "Emozioni d'Italia"
    E poi spunti, idee di viaggio, testimonianze speciali, racconti dal campo, immagini che toccano l'anima. Contributi sapienti di chi è stato nei luoghi ed avendoli conosciuti li ha amati. Un po' resoconto ed un po' racconto, un po' romanzo ed un po' poesia, ma sempre con tutta l'emozione e la passione dentro che riusciremo a metterci. 

      Mi aiuteranno a creare ed aggiornare questo taccuino interattivo grandi viaggiatori ed attenti testimoni dei luoghi che attraverseremo - non sarà un forum, non sarà un luogo dove costruire un itinerario, ma una moleskine a cui togliere l'elastico ogniqualvolta dovremo attingere una idea di viaggio, quasi un luogo magico e segreto per "accendere la scintilla" o mantenere viva la fiamma del viaggio.

    Quindi benvenuti su "Emozioni d'Italia" ! Allacciate bene la vostra anima... con noi viaggerete lontano ed altrove...